sabato 29 dicembre 2007

nel rifugio di "catena"

Il rifugio che mio padre scelse era molto piccolo aveva un buco nel tetto per far uscire il fumo del fuoco che mia madre accendeva per cucinare e riscaldare.Era una delle diverse costruzioni adibite a ricovero di animali e foraggi. Tutti i viveri compreso un vitello opportunamente tagliato a pezzi furono nascosti dentro una cisterna abbandonata dentro i fabbricati dove tenevamo gli animali: In quella stessa cisterna fu calata con le corde una cassapanca di noce locale piena zeppa della biancheria che era la dote di zia Lidia che doveva sposarsi.
Assieme agli animali si sistemò uno dei soldati fuggiaschi che dopo un po di tempo tento di proseguire l'avventuroso viaggio verso casa. Non abbiamo saputo più nulla di entrambi i soldati che avevamo ospitato. Arrivò l'inverno, nevicò ma nessuno di noi prese un raffreddore forse perché non eravamo soggetti a sbalzi di temperatura. Vivevamo molto stretti: Adesso so le dimensioni "metri 3,60x 3,20" Tutte le attenzioni mia madre le riservava ai fratelli più piccoli, due anni erano gemelli. Ci vivemmo per circa sei mesi. Si era sempre nell'angoscia non tanto per i tedeschi che avevamo capito non si sarebbero mai avventurati in posti così impervi ma per gli aerei inglesi che cominciarono a bersagliare la strada statale che in linea d'aria era poco distante. I caccia- bombardieri Spitfire bombardarono ripetutamente i ponti della ferrovia senza mai riuscire a centrarli.
Noi eravamo in posizione dominante e potevamo osservare con una certa apparente sicurezza.
Ricordo con estrema chiarezza il primo bombardamento del ponte di Rapelle.
Anzi la prima picchiata. Avevano sempre mitragliato mai bombardato. Il primo aereo si lancio in picchiata. Io stavo sulla porta della stalla , vidi un altro piccolo aereo che si staccava dalla pancia di quello in picchiata, almeno così credevo, ma quando questo strano apparecchietto arrivò vicino a terra una tremenda esplosione fece tremare tutto il fabbricato dove mi trovavo. Quel grappolo di bombe non colpì il ponte ma un capannone di un pastore che stava mungendo le sue pecore , con lui morirono i figli ed altri ragazzi che assistevano alla mungitura. Tutti a pezzi tra le pecore. La mamma dei ragazzi apri il grembiule che le donne di campagna usavano e cerco di raccogliere i resti dei suoi figli.(Questo particolare mi è stato riferito da abitanti del luogo ai quali io stavo raccontando lo spettacolo a cui avevo assistito).

La vita doveva continuare, gli Spitfire continuavano a dare spettacolo e terrorizzare.
Un giorno mio padre mi diede un bollino della " tessera annonaria" e mi mandò ad Antrodoco a prendere un chilo di sale in distribuzione. Circa 4 chilometri di distanza. Al ritorno mentre stavo per attraversare la strada statale all'altezza di Rapelle l'urlo dei motori degli aerei dentro la valle così stretta mi spinse a rifugiarmi sotto un ponte. . Poco dopo arrivarono due tedeschi pieni di sangue che scesero dalle scarpate laterali (poveri diavoli come me). Poco più avanti vidi poi i loro camion mitragliati.

Nessun commento:

Posta un commento